Scritti scelti by Paolo Sarpi

Scritti scelti by Paolo Sarpi

autore:Paolo Sarpi [Sconosciuto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2012-12-31T23:00:00+00:00


L’atto di nomina del Sarpi a consultore; 28 gennaio 1606 = more veneto 1605

(Venezia, Archivio di Stato, Senato, Deliberazioni Roma Ordinaria, Reg. 14, c. 198 r.).

Continuazione dell’atto precedente

(di seguito, la risposta del Senato ai brevi del papa del 10 dicembre 1605).

Fu risposto al Salice105, prima con ringraziar li suoi signori del buon affetto verso la republica, e poi col lodar la loro constanza alla diffesa, e con prometterli l’osservazione intiera della capitulazione; et appresso alli aiuti convenuti per li patti di essa, assicurandoli che averebbono avuto ogni assistenzia; al che si sarebbe disceso sopra li particolari trattando col re di Francia, come principale in questo negocio.

Ma oltra le provisioni fatte dalla republica di armata maritima e di gente italiana, come si è detto, intendendo li dissegni del conte di Fuentes, il senato comandò al suo ambasciator in Francia di dar conto al re del negoziato de don Francesco, della resposta datagli, e delli ordeni che il conte di Fuentes aveva ricevuti con tre corrieri di assistere al papa, e delle preparazioni che aveva incominciato di 3000 fanti italiani, la levata delli todeschi, svizzeri, napolitani e spagnoli; per il che era verisimile che il pontifice, aspettando questo, abbia tanto variato, e dato parole al re senza animo di servarle, e con pensiero di rivocarle. Per il che ricercasse sua Maestà a dicchiararsi di quello che la republica poteva promettersi di lui in questa occasione, quando il papa non camini con retta intenzione; la qual cosa era necessario saper presto, col far parlare in Roma dal suo ambasciatore al papa risolutamente. E questo istesso fu anco communicato a Frenes106; il qual rispose che il re suo signore già sa che il re di Spagna, mandando don Francesco, si persuase che la republica non fosse per negarli cosa alcuna, e però in man sua fosse l’accommodamento; e per questa causa il Cristianissimo diede ordine ad Alincourt che andasse rittenuto, sin tanto che si vedesse l’effetto delle tratazzioni di don Francesco. Ora mo’ che si vede che non hanno l’effetto dissegnato da lui, disse Frenes, è necessario che si senti moto107; poiché essendosi il nuncio in Spagna doluto con quel re che il papa non sii favorito se non de vane parole, par al re che vi vadi la sua riputazione; e però ha scritto al Fuentes et agl’altri ministri che faccino provision d’arme, acciò il papa conosca che vuole assisterli in realtà, e non in parole: la qual dechiarazione del re di Spagna poiché è fatta nota a tutti, e li avisi che ne ha sua Serenità confrontano108 con quelli che ha di Spagna il Cristianissimo, per tanto par adesso opportunità di sfodrar le sue commissioni. E qui disse che il re li comandava di assicurar la republica che egli sarà in questa occasione quel buon amico e fratello che suol farsi conoscere ne’ bisogni; e però che egli, come ambasciatore, assicura e promette la buona volontà del re. Soggionse anche che già tre mesi aveva comissione di communicare un’altra cosa, ma opportunamente; di che li pareva luoco oportuno al presente.



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